Sintomi della menopausa

La ricerca sul web è molto dispersiva e non sempre l’informazione è aggiornata sui sintomi della menopausa.

Per questo preferisco riportare informazioni tratte da documentazione scientifica e non dal “si dice!”

La seguente definizione è tratta e da me “tradotta” in un linguaggio meno tecnico, dalle linee guida della Regione Toscana 2015.

http://www.regione.toscana.it/documents/10180/320308/Linee+guida+menopausa/f285353a-cbb7-4b21-ba07-485fe2be7f93?version=1.0

I sintomi della fase di transizione menopausale, sono diversi nel tempo e da donna a donna, possono essere più o meno “devastanti”, o addirittura non presenti, a seconda della persona.
Se ci sono, solitamente sono rappresentati da:

  • disturbi urinari: 25%
  • cefalea: 35%;
  • irritabilità: 50%;
  • disturbi dell’umore, del sonno e della memoria: 45%;
  • vasomotori: 50% scalmane, palpitazioni, sudorazioni, formicolii;

  • AIUTO!  Se fai il totale di queste percentuali otterrai un risultato sballato, ovviamente è perché spesso i sintomi sono plurimi.
    Vari fattori influenzano la frequenza e l’intensità della sintomatologia climaterica:
  • difficoltà socioeconomiche, (se sei più povera hai più sintomi),
  • elevato BMI (indice di massa corporea, se sei più grassa hai più sintomi), a parte le scalmane che vengono di più a quelle magre.
  • il fumo e la menopausa indotta (per esempio perché sei stata operata e ti hanno tolto le ovaie), aumentano il rischio di sintomi vasomotori, quindi scalmane, sudorazioni ecc.
  • Se hai fatto più figli, hai più frequenti sintomi urinari e psicologici.


L’intensità e la frequenza delle manifestazioni variano, inoltre, a seconda della fase del periodo menopausale:

le scalmane risultano più intense durante la fase di transizione, cioè quel periodo che va dal: non sono più regolari, al, non ce le ho più da almeno un anno.
Questo succede nel 60 – 80% delle donne che hanno questi sintomi.

  • I disturbi del sonno si presentano nel 32-40% nella fase iniziale della transizione menopausale, incrementando, fino al 45% nella post-menopausa.
  • I disturbi vaginali e urinari sono più frequenti nella post-menopausa, con una prevalenza nei 3 anni dopo la menopausa del 47% (vaginali) e del 14% (urinari). (Woods 2005).
  • Più del 60% delle donne in peri-post-menopausa presenta un declino di almeno uno degli aspetti della sfera sessuale (desiderio, frequenza dei rapporti, capacità di raggiungere l’orgasmo e soddisfazione) (Larsen 2002; Abdullah 2006; Sarti 2010).
  • Tutti i sintomi menopausali, eccetto quelli cognitivi, sembrano meno comuni nelle popolazioni giapponese e cinese rispetto a quella caucasica non ispanica;
  • le donne afro-americane presentano minori disturbi urinari e del sonno, ma più intensi sintomi vasomotori e secchezza vaginale rispetto alle donne caucasiche (Gold 2000 e 2006).
  • La carenza di estrogeni, caratteristica della menopausa tende, in associazione con l’avanzare dell’età, ad aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi e patologie cardiovascolari. Dati italiani evidenziano, infatti, la presenza di osteoporosi nel 32% delle donne di età compresa fra i 60 e i 69 anni e nel 45% delle donne fra i 70 e i 79 anni (Adami 2003).

    Ragazze dobbiamo fare qualcosa per le nostre ossa prima che finiscano sbriciolate!

 

  • Fra le donne italiane in menopausa, circa il 45% è iperteso, il 36% presenta ipercolesterolemia, il 30% è obeso e il 39% in sovrappeso, il 12% diabetico e il 32% è affetto da sindrome metabolica; inoltre, il 18% fuma in media 13 sigarette al giorno e circa il 48% non svolge attività fisica durante il tempo libero (Progetto Cuore ISS, 1998-2002).

    SMETTI DI FUMARE !!!!!

 

  • Caspita! Questi dati non sono incoraggianti! Quindi, è bene definire il rischio cardiovascolare della donna in menopausa, valutandone lo stile di vita e misurandone la pressione arteriosa e i seguenti parametri ematochimici: FSH, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, glicemia.
  • È vero che di qualcosa si deve morire, meglio però controllarsi e avere abitudini il più sane possibili, così da conservare la salute e la bellezza dello stare bene, il più a lungo possibile.
     Il “si è spenta dopo una lunga e sofferta malattia” non credo che sia meglio del, se ne è andata dopo un’intensa vita vissuta nel piacere e nella leggerezza.

La menopausa non è malattia ma, tenersi sotto controllo è molto importante in questo periodo di transizione, per evitare di diventare, troppo presto, “carrette” e precipitare subito nell’inverno anziché nell’autunno.