Cos’è la menopausa

La menopausa è la cessazione dei cicli mestruali per esaurimento della funzione follicolare ovarica da almeno 12 mesi consecutivi.

Il declino riproduttivo però, inizia molto prima della cessazione delle mestruazioni.
La m. può essere spontanea o indotta da chirurgia, chemioterapia e/o radioterapia pelvica.
L’invecchiamento è un processo di modifica delle strutture e funzioni dell’organismo che avviene col passare del tempo, in assenza di malattie.
L’invecchiamento non ha sesso, religione razza. Se ti va bene invecchi altrimenti…
Il fatto che le donne abbiano una data dell’ultima mestruazione fa si che non se la raccontino, come succede agli uomini, sul fatto che qualcosa sta cambiando.

L’invecchiamento del sistema riproduttivo femminile inizia con la nascita e continua con la perdita dei follicoli per atresia od ovulazione che non avviene necessariamente in modo costante…
Quindi ricapitolando:

  • Menopausa: cessazione ciclo mestruale da almeno 12 mesi consecutivi, indipendentemente da altre cause.
  • Peri-menopausa: periodo intorno alla menopausa, da 2-10 anni prima fino a 12 mesi dopo cessazione ciclo.
  • Transizione menopausale: caratterizzato da modificazioni del ciclo (lunghezza) e dell’assetto endocrino (aumento livelli FSH); termina con la cessazione delle mestruazioni.
  • Post-menopausa: periodo che inizia da 12 mesi dopo la fine delle mestruazioni.
    La più recente, nomenclatura non classifica più in pre-menopausa, menopausa, post-menopausa e climaterio (come si usava ai miei tempi hii, hii, hii, che ridere ai miei tempi come mia nonna!)

    La suddivisione dei periodi, è basata più sul grado di capacità riproduttiva della donna, cioè sulla capacità di fare, o non fare, figli.

In seguito troverai la definizione, un “po’ tradotta”, delle varie fasi del ciclo riproduttivo della donna e quindi anche della definizione di menopausa, come è riportata sulle Linee Guida della regione Toscana 2015. http://www.regione.toscana.it/-/linee-guida-menopausa
Se vuoi consultare le linee dell A.G.O.I :
http://www.aogoi.it/media/1152/lg_menopausa.pdf

Per farla breve prima sei bambina, non ti riproduci, poi sei donna “riproducente”, poi sei una donna ma che non ti riproduci più.
La menopausa rientra in quel periodo chiamato di TRANSIZIONE MENOPAUSALE che come leggerai è suddivisa in due parti.
BUONA LETTURA !

Le linee guida riportano i tre stadi in cui si suddivide la capacità riproduttiva della donna, dall’età riproduttiva alla post-menopausa:

STADIO RIPRODUTTIVO,

TRANSIZIONE MENOPAUSALE,

POST MENOPAUSA.

 

NELLO STADIO RIPRODUTTIVO CI SONO VARIE FASI:

  • da ragazzine siamo nello stadio riproduttivo iniziale, le mestruazioni possono essere variabili o regolari. Quindi siamo fertili ma non sempre fertilissime, ci può essere, appunto, una variabile.
  • All’inizio dell’età matura, lo stadio riproduttivo è “al picco” i cicli mestruali sono regolari e massima è la capacità riproduttiva.
  • In quella che per noi è ormai diventata la piena maturità, diciamo intorno ai 35-40 anni, dopo che abbiamo studiato, dopo che abbiamo trovato un lavoro e dopo che abbiamo trovato un partner (sufficientemente interessante) e decidiamo che è venuto il tempo di fare un figlio. Le nostre ovaie incominciano ad incepparsi. Per la scienza, questo periodo viene definito: stadio riproduttivo tardivo; perché è il periodo in cui la capacità di fecondazione inizia a ridursi, in un primo momento i cicli mestruali rimangono regolari, ma non tutti portano all’ovulazione.

In un secondo tempo i cicli mestruali iniziano a diventare irregolari e infrequenti sono le ovulazioni utili per una gravidanza.

Il periodo riproduttivo varia da persona a persona.

NELLA TRANSIZIONE MENOPAUSALE  CI SONO DUE PERIODI

La fase iniziale: è incrementata la variabilità della lunghezza dei cicli mestruali, gli ormoni sono fluttuanti, i follicoli che potrebbero dare un’ovulazione sono rarissimi; la durata di questo periodo è variabile.

  • La fase tardiva: caratterizzata da cicli mestruali irregolari con periodi di amenorrea (senza le mestruazioni), anche di 60 giorni o più, presenza di sintomi vasomotori (le scalmane). Tale stadio può avere una durata di 1-3 anni;

POST-MENOPAUSA che si divide in:

  • iniziale: periodo dato dai 12 mesi di amenorrea richiesti per parlare di menopausa. Più un altro anno, dove il quadro si stabilizza con la prevalenza della sintomatologia vasomotoria.
  • tardiva: il tempo rimanente, i sintomi predominanti diventano quelli associati all’atrofia urogenitale, quindi, disturbi nel fare la pipì, diminuzione drastica della libido e dolori ai rapporti sessuali.

  Sei sopravvissuta alla lettura delle informazioni? MMMMMHHHH ! Benissimo tu cosa fai quando, per esempio, ti vengono le scalmane?
Vai a vedere  la pagina dei rimedi…. http://www.donneconventaglio.com/le-vampate-di-calore/

Sintomi della menopausa

La ricerca sul web è molto dispersiva e non sempre l’informazione è aggiornata sui sintomi della menopausa.

Per questo preferisco riportare informazioni tratte da documentazione scientifica e non dal “si dice!”

La seguente definizione è tratta e da me “tradotta” in un linguaggio meno tecnico, dalle linee guida della Regione Toscana 2015.

http://www.regione.toscana.it/documents/10180/320308/Linee+guida+menopausa/f285353a-cbb7-4b21-ba07-485fe2be7f93?version=1.0

I sintomi della fase di transizione menopausale, sono diversi nel tempo e da donna a donna, possono essere più o meno “devastanti”, o addirittura non presenti, a seconda della persona.
Se ci sono, solitamente sono rappresentati da:

  • disturbi urinari: 25%
  • cefalea: 35%;
  • irritabilità: 50%;
  • disturbi dell’umore, del sonno e della memoria: 45%;
  • vasomotori: 50% scalmane, palpitazioni, sudorazioni, formicolii;

  • AIUTO!  Se fai il totale di queste percentuali otterrai un risultato sballato, ovviamente è perché spesso i sintomi sono plurimi.
    Vari fattori influenzano la frequenza e l’intensità della sintomatologia climaterica:
  • difficoltà socioeconomiche, (se sei più povera hai più sintomi),
  • elevato BMI (indice di massa corporea, se sei più grassa hai più sintomi), a parte le scalmane che vengono di più a quelle magre.
  • il fumo e la menopausa indotta (per esempio perché sei stata operata e ti hanno tolto le ovaie), aumentano il rischio di sintomi vasomotori, quindi scalmane, sudorazioni ecc.
  • Se hai fatto più figli, hai più frequenti sintomi urinari e psicologici.


L’intensità e la frequenza delle manifestazioni variano, inoltre, a seconda della fase del periodo menopausale:

le scalmane risultano più intense durante la fase di transizione, cioè quel periodo che va dal: non sono più regolari, al, non ce le ho più da almeno un anno.
Questo succede nel 60 – 80% delle donne che hanno questi sintomi.

  • I disturbi del sonno si presentano nel 32-40% nella fase iniziale della transizione menopausale, incrementando, fino al 45% nella post-menopausa.
  • I disturbi vaginali e urinari sono più frequenti nella post-menopausa, con una prevalenza nei 3 anni dopo la menopausa del 47% (vaginali) e del 14% (urinari). (Woods 2005).
  • Più del 60% delle donne in peri-post-menopausa presenta un declino di almeno uno degli aspetti della sfera sessuale (desiderio, frequenza dei rapporti, capacità di raggiungere l’orgasmo e soddisfazione) (Larsen 2002; Abdullah 2006; Sarti 2010).
  • Tutti i sintomi menopausali, eccetto quelli cognitivi, sembrano meno comuni nelle popolazioni giapponese e cinese rispetto a quella caucasica non ispanica;
  • le donne afro-americane presentano minori disturbi urinari e del sonno, ma più intensi sintomi vasomotori e secchezza vaginale rispetto alle donne caucasiche (Gold 2000 e 2006).
  • La carenza di estrogeni, caratteristica della menopausa tende, in associazione con l’avanzare dell’età, ad aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi e patologie cardiovascolari. Dati italiani evidenziano, infatti, la presenza di osteoporosi nel 32% delle donne di età compresa fra i 60 e i 69 anni e nel 45% delle donne fra i 70 e i 79 anni (Adami 2003).

    Ragazze dobbiamo fare qualcosa per le nostre ossa prima che finiscano sbriciolate!

 

  • Fra le donne italiane in menopausa, circa il 45% è iperteso, il 36% presenta ipercolesterolemia, il 30% è obeso e il 39% in sovrappeso, il 12% diabetico e il 32% è affetto da sindrome metabolica; inoltre, il 18% fuma in media 13 sigarette al giorno e circa il 48% non svolge attività fisica durante il tempo libero (Progetto Cuore ISS, 1998-2002).

    SMETTI DI FUMARE !!!!!

 

  • Caspita! Questi dati non sono incoraggianti! Quindi, è bene definire il rischio cardiovascolare della donna in menopausa, valutandone lo stile di vita e misurandone la pressione arteriosa e i seguenti parametri ematochimici: FSH, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, glicemia.
  • È vero che di qualcosa si deve morire, meglio però controllarsi e avere abitudini il più sane possibili, così da conservare la salute e la bellezza dello stare bene, il più a lungo possibile.
     Il “si è spenta dopo una lunga e sofferta malattia” non credo che sia meglio del, se ne è andata dopo un’intensa vita vissuta nel piacere e nella leggerezza.

La menopausa non è malattia ma, tenersi sotto controllo è molto importante in questo periodo di transizione, per evitare di diventare, troppo presto, “carrette” e precipitare subito nell’inverno anziché nell’autunno.