Pubblico con gioia l’articolo della collega, interessante e utilissimo a mio parere!
Donne in rilassamento di Manuela Cannicattì.
donne corrono, corrono sempre senza tregua: casa, lavoro, famiglia, amici, relazioni sentimentali… Per far tutto le donne corrono persino durante il sonno quando il cervello dovrebbe rallentare per mettere a posto ricordi e informazioni: invece sempre più spesso si svegliano stanchissime come dopo una lunga maratona.Le tecniche di rilassamento e la meditazione possono rivelarsi strumenti preziosi per ritrovare il proprio centro e se stesse…Respiriamo per qualche minuto, dico alla prima lezione dei corsi di rilassamento, per osservare il respiro. Ma tutti respiriamo, altrimenti moriremmo, mi imbecca Grazia, la più razionale del gruppo.
Certo, ma come respiri? Quanto, quando respiri? Proviamo!
Allora abbasso le luci, metto in sottofondo una di quelle musiche delicate che mi piacciono tanto, invito a chiudere gli occhi, schiena diritta e chiedo semplicemente di osservare il proprio respiro per pochi minuti. Così Teresa si accorge di tenere le spalle sempre tanto contratte da toccare quasi le orecchie, Marina scopre di trattenere il respiro meglio di Maiorca e Manuela di usare solo i muscoli accessori perché il diaframma ha scordato come muoversi.
Dopo pochi minuti tutte si rendono conto che respirare è una questione più complicata del previsto e che per la mente è impossibile stare zitta, come una bimba insicura che teme di essere messa da parte e fa i capricci.Sorrido sempre alle prime lezioni, consapevole di quanto sia sorprendente scoprirsi così in difficoltà a “non far nulla” perché noi siamo contemporaneamente il leone e la gazzella che ogni mattino si svegliano nella savana ed iniziano a correre: perennemente in lotta contro il tempo, piene di impegni, con la mente proiettata a cosa c’è da fare dopo e a quanto anche oggi riusciremo a fare.
Ma sembra incredibile, sospira Sara, il tempo vola, le giornate finiscono in un istante…
Siamo così dentro a questo ritmo che il nostro cervello ed il nostro corpo lo considerano naturale tanto da non darsi più il permesso di rallentare, figuriamoci fermarsi ogni tanto per smettere di fare e provare ad essere!
Proviamo di nuovo: ora diamo alla mente un giochino da fare così non si sentirà del tutto spodestata: inspirate contando fino a cinque, trattenete il fiato contando fino a tre, espirate contando fino a cinque e poi rimanete in apnea contando fino a tre. Poi ricominciamo e ripetiamo dieci volte.
Sembra un esercizio facile ma dopo i primi quattro o cinque cicli ecco che qualcuna si perde: la bisbetica mente ha già ricominciato ad essere irrequieta e fa resistenza. Così inizia a prudere la punta del naso, scricchiola l’anca, si addormenta il piede, la schiena urla pietà e la mente vaga. Più ci si intestardisce a tenerla zitta più lei si inventa ricordi ancestrali, perplessità sociali, enigmi esistenziali.
Come si fa a farla stare zitta mi chiede Roberta irritata: si impara, tranquille. Anzi: si re-impara.
Riproviamo! Mettiamoci comode, stiriamoci per benino come gatte, qualche bel respirone, poi contiamo. Se ci accorgiamo che i pensieri ci hanno portato lontano, torniamo nel qui e ora senza arrabbiarci.
“Qui e ora che sarebbe?” osa chiedere Linda. E’ dove stiamo cercando di andare, rispondo: qui e ora. In questo posto ed esattamente in questo momento. Si chiama consapevolezza e riprendersi se stesse ed il proprio tempo. Finiamo il ciclo di dieci respiri e chiedo se è andata meglio.
Mariella è entusiasta perché è riuscita a fare quattro respiri di seguito prima di perdersi nella lista della spesa, Angela sconsolata non apprezza per sé stessa il medesimo risultato. Abbiamo passato gran parte della vita a pretendere da noi stesse efficienza e ritmi forsennati, le rincuoro: adesso con delicatezza impareremo di nuovo ad ascoltarci ma senza entrare in meccanismi di obbligo e sfida perché è proprio l’opposto del nostro scopo. Ogni giorno proviamo per pochi minuti a respirare e vediamo cosa succede senza esami e voti: la costanza premia e quei momenti presto diventeranno una coccola giornaliera, riscoprendo di minuto in minuto il respirare lentamente, l’ascoltare il suono del nostro respiro, i movimenti dei muscoli respiratori, rilassare i muscoli contratti per abitudini viziate e scoprire attimi di totale presenza a noi stesse. Una sensazione di pace e benessere straordinaria! Sorridiamo.
Grazie a tutte! Ci vediamo la settimana prossima!